Chi crea il malware? E per quali motivi?

Iniziamo con il rispondere alla domanda principale. Chi ne trae vantaggio? Perché i computer, le reti, i telefoni cellulari sono divenuti l’habitat di programmi nocivi di vario genere?

Iniziamo con il rispondere alla domanda principale. Chi ne trae vantaggio? Perché i computer, le reti, i telefoni cellulari sono divenuti non solo veicolo di informazioni utili, ma anche una sorta di “habitat” per programmi nocivi di vario genere? Non è difficile rispondere a questa domanda. Tutte (o quasi tutte) le invenzioni e le tecnologie di massa sono divenute, prima o poi, uno strumento utilizzato da malintenzionati, vandali informatici, truffatori, ricattatori e criminali di altro tipo. Non appena si presenta la possibilità di utilizzare qualsiasi cosa per scopi criminali o vandalistici, compare di sicuro sulla scena qualcuno che si avvale delle nuove tecnologie non nel modo previsto dagli inventori delle stesse, ma in maniera esattamente opposta, per i propri interessi o per ottenere, magari, un’affermazione personale, a scapito di tutti gli altri. Purtroppo, non sono sfuggiti a tale “destino” né i computer, né i telefoni cellulari, né le reti di computer o mobili. Una volta che queste tecnologie hanno iniziato ad essere utilizzate in massa, esse sono ugualmente cadute in mano a malintenzionati senza scrupoli. Il processo di “criminalizzazione” di tali innovazioni tecnologiche, tuttavia, è avvenuto gradualmente.